venerdì 25 gennaio 2013

Proviamo a cambiare il punto di vista... tecnologie viste dai nativi digitali

Come vivono i nativi digitali questa immersione nella tecnologia?

I cambiamenti al modo di comunicare, socializzare, lavorare o studiare che l'uso della Rete ha prodotto li subiscono o li vivono criticamente?

Dall'analisi dei prodotti e degli interventi di nativi digitali socializzati nel web, appare che il livello di capacità di elaborazione critica di strumenti e abitudini è strettamente connesso a:
  • livello di familiarità
  • livello di competenza 
  che essi hanno con le risorse dell' Information Communication Technology.

Sperimentare sembra aiuti ad apprendere in modo "significativo", eventuali limiti o rischi di questa
rivoluzione culturale, di più che la consultazione di testi molto dettagliati. 

La cultura digitale non si impara dal "racconto" ma immergendosi nel digitale!


La pratica, soprattutto se adeguatamente guidata, aiuta a mantenere un atteggiamento critico ed attivo, a proteggersi dagli eccessi e dalle dipendenze.

Invece di "proibire" o stabilire rigidi tempi di "esposizione ai media", una strategia da attuare, da parte dei saggi o immigrati digitali, è quella di insegnare ad osservare i comportamenti delle vittime delle ICT... anche con un pizzico di ironia.

Un esempio interessante, da cui far partire una riflessione, sono i video realizzati da un nativo digitale e condivisi sul youtube. Essi testimoniano come questa generazione, sempre più frequentemente citata in studi sociologici -pedagogici, stia prendendo, in maniera autonoma, coscienza di sé.


Chi non è rimasto vittima delle sfide a Ruzzle? o ad un altro social game?




Quali paure nascondiamo dietro la ricerca della mediazione-protezione della Rete?


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a cura di Sandra Troia

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Albert Einstein